8*Cavallo (liberamente
adattato da ITEM, di Victor Cavallo - “Ecchime”)
Ero in provincia di Messina
(bellissima dimenticata offesa)
E svenni, non so perché di colpo caddi come un
cane fucilato
Quando ripresi a respirare, quando ripresi non ho mai
sentito tanto silenzio
Mi faceva male alle orecchie
Così dissi mille volte scusate grazie scusate grazie
scusate grazie
E bere un bicchiere d’acqua, fresca.
Ma ringraziando e scusandomi ancora
me ne andai verso un quartiere nero come una sorca.
E le bandierine ?
Era come risvegliarsi male, tutto da fare niente da fare
Parlare con i fantasmi, una brunetta iraniana che mi amava
sedotta
Ce l’hai duro come il marmo, mi disse
io volevo la calma dell’amore
quando ero debole e incapace quando ero ombra e lei.
Ero innamorato di lei come fossi innamorato
Ma chiudi gli occhi mi diceva in sogno il barista della
Piramide
Chiudi gli occhi così rivedrai tutto ricorderai
tutto
Ma lei come si conviene agli amori era sparita
Niente più occhi come olive, niente più
sisette spiritate
Ero solo
Come un pirata pazzo, niente bussola sul polso.
Ma tagliateli i polsi disse lei
Nel bagno diceva come Marat
Così non fai casino nelle stanze
Tanto non hai speranze!
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Gli occhi ballano nel giardino
nero, poi si bianca
Poi benché la ciurma mi fosse infedele ma vicina
Il mare era fermo come una stagno di rospi
Sembrava il Tevere, morti!
Io vaneggiavo sperando in un disastro un ventaccio viola
un suicidio
Una tempesta.
Tacevo e nessuno mi diceva niente
Nessuno fece nulla . Storto di ferro, eppure andavamo
verso.
Sognai Gandhi che mi faceva una carezza
Sognai i portici squilibrati di Piazza Vittorio
Sognai che mi chiamavano, gridavano il mio nome
E dissi alla ciurma, voi siete le mie molte anime
Voi siete i diavoli e gli angeli che mi abitano
Voi siete i meriggi morti e vivi, andare sui cocci aguzzi
e sparsi
Voi siete il mio sorriso, i miei occhi, la mia gola.
Un Doblone, un doblone d’oro, a chi!
Avvisterà per primo la fine.
Ma tagliateli i polsi mi diceva lei
E sorrideva come una paura
Sul viso le passò una nuvola fredda
E lentamente si rimise le scarpe.
E lentamente si rimise le scarpe. |