1. Frana dolce
   (testo C. Orlandi)

Cos’è quel che nascondi dietro l’odore d’incenso
Scivoli di fianco ai muri che conosci dal tatto
Cos’è quel che fa sorridere i tristi
Son gli occhi che guardano il vuoto

            Ti scuoti ti scuoti come anima dolce
            Ti scuoti ti scuoti come anima dolce

Ti scuoti e credi ti guardi ed ami il tuo credo
Ti scuoti e credi ti guardi ed ami il tuo credo
Lontana illusione di esistere.. lontana illusione di esistere

            Ti guardi ti guardi coma frana dolce
            Ti guardi ti guardi come frana dolce

Non so quello che esprimi con i tuoi occhi
Cos’è quel che nascondi dietro la carne e la seta
Forse la linea di una vita sbagliata

 

 

 

 

 

 

2. Bolla celeste
    (testo C. Orlandi)

Nelle strade innevate di un Ligabue
L’angolo girato l’occhio destro
Lo chiudo ancora.

Tra le mura dei palazzi del Tufello
un autobus va via.
Nella via
Va via…

*

Nella stanza assolata di un Satie
La tenda crema la finestra
la scosto ancora

Il celeste screpolato della pelle di una Santa
viene giù
da se
da se…viene giù.

 

 

 

3. Abu Graib    (testo C. Orlandi)
La mia intuizione è la ferocia

La mia intuizione è la ferocia.
Simile alle pelli bianche contro i muri
tra le corde e le finestre.

Mia madre è lontana
ma tiene le mani e lega i polsi,
corrono con i cani
scalzi e alti come statue, loro
le guance imbottite e l’odore di piscio
fischiano e sbattono i piedi, allegri.
Le ginocchia nell’acqua bevono limo
e la sabbia mangia i talloni.

Alle sei del mattino il sole apre la bocca
ingoia le foglie umide e sputa le piume dei bambini.
Le urla si lasciano toccare
dai fili dell’alta tensione
e tra i suoi denti passano camion carichi d’oro.
Il pomeriggio è come prima
e si dorme solo dopo, quando è vietato.

Il resto non esiste e l’aria è vuota come le pance dei santi.
Con le dita allora chiudo gli occhi e inizio ad abbaiare
poi mi spezzo i capelli perché
la notte è calda.

 

 

 

 

 

 

 

4. Giovanni Drogo
    (testo C. Orlandi)

Quel nome mi spezza
   le corna del toro
di rosa e silenzio
  di Macchine e seta.

Chi tiene la cera
    la fusa candela
       la mano è la vista
si brucia col Sole.

 

 

 

 

5. Tu non dici mai niente   (Léo Ferrè)
    (Tu ne dis jamais rien)
    Ferré in italiano:1972 Disques Barclay, Neuilly-sur-Seine, ed. Fragola Blu
    traduzione Enrico Medail

 

 
 

Io vedo il mondo come qualcosa d'incredibile
l'incredibile è ciò che non si può vedere
fiori nelle matite Debussy sulla sabbia
in una sconosciuta località di mare.

Ragazze dentro il ferro in fondo all'abitudine
Minatori che scavano nella loro apatia
Reggiseni per gatti e degli industriali
che lavorano per gli operai della Fiat

Io vivo altrove dentro la quarta dimensione
dove è messa in fumetti la relatività
Vieni da me che sono la quercia ed il domani
Vieni da me c'è un fuoco che ti riscalderà

Io volo per la pelle in cieli di miseria
io sono un vecchio Boeing dell'anno ottantanove
Porto il fiore tra i denti verso l'ultima guerra
con macchine da scrivere dalle uniformi nuove

Io vedo pianoforti su ventri di ragazze
Ed in occhi di bimba la stereofonia
Uno scimpanzè di ghiaccio che canta la mia musica
dolcemente con me e tu non parli mai

Tu non dici mai niente tu non dici mai niente
Qualche volta tu piangi come piangon le bestie !

Che non sanno il perché e non dicono niente
Come te l'occhio altrove nel farmi le feste

*

 

Io vedo moltitudini nel tuo ventre deserto
Io sono l'indomani il mio domani sei tu
Io vedo denudarsi fidanzati perduti
Alla tua voce lieve ogni notte di più.

Tiepidi odori sopra marciapiedi di sogno
Nel mio letto d'asfalto dentro a questa città
Sopra di me lo scorrere di ragazze e di spugne
che trasudano il succo di questa folle età

Io vivo altrove dentro la dimensione X
E osservo il mondo da una feritoia
Io sono il sempre, il mai sono la X
della formula dell'amore e della noia.

Io vedo tramvai blu su rotaie di pianto
Paraventi cinesi sotto il vento del nord
Oggetti senza oggetto e finestre d'artisti
Da cui escono il sole, il genio e la morte

Aspetta vedo ancora una stella smarrita
Che ti viene a trovare e ti parla di me
La conosco da tempo vive alla porta accanto
Ma la sua luce è illusoria come me

*

E non mi dici niente tu non dici mai niente
Ma splendi nel mio cuore come splende una stella
Coi suoi fuochi perduti in sentieri lontani
Tu non dici mai niente proprio come una stella

Tu non dici mai niente

 

 

 

 

 

6. Aprile    (testo M. Polsinelli)

        Lungo per case basse
        Lascio che passi un canto
Lungo per case basse
Lascio che basti un canto
    Senza riguardi al cielo
Senza
        riguardi al cielo….

Lascio  che  passi  un  canto

So già …   …   sarò diverso
  Di verso in verso
Lascio  che  passi un canto  so  già  sarò  diverso

Lento tra case basse
Lascio che basti un canto

Senza riguardi al cielo

So già  sarò diverso   di verso in verso       
lascio        
che basti..un ..canto

 

7. Testamento
    (testo C. Orlandi)

Le mie braccia alle formiche
Le mie mani ai mugnai
Le mie orecchie alle foglie
I miei occhi ai fiorai
 
Tutta la dolcezza ai vermi
 Tutta la dolcezza a te

Le mie gambe alle catene
Il mio fegato ai pollai
La mia gola alle cicale
La mia testa a Salomè

  Ma tutta la dolcezza ai vermi
  Tutta la dolcezza a te

*

La mi schiena agli specchi
Il mio sangue alle querce
Le mie spalle alle bandiere
Il mio cuore agli operai

 

 Ma tutta la dolcezza ai vermi
 Tutta la dolcezza a te!

 

 

 

 

 

8. Casa turchina    (testo C. Orlandi)

Casa turchina  casa turchina
                                  due menestrelli  due menestrelli
mangiano riso  mangiano riso
                                  bevono vino  bevono vino
capelli rossi capelli rossi
                                   e barba incolta e barba incolta
 
lampade e quadri  lampade e quadri
              lampade bambole e quadri..

 

 

 

Mangiano riso  mangiano riso
                   bevono vino  bevono vino
capelli lunghi  capelli lunghi
                   e barba incolta  e barba incolta

Il muro è stanco il muro è bianco
         concede tutti i suoi averi

                        .  .  .

Son traditori  Son traditori
Son traditori.....

 

 

 

9. Gallina
    (testo C. Orlandi)

Ti han rubato le uova
gallina festante
Ti han rubato le uova
le piume il Sole ed il Gallo

Ti han lasciato il tuo becco per ucciderti adesso
Ti han lasciato il tuo becco per ucciderti adesso

Ti han rubato le piume
gallina festante
Ti han rubato le piume
 i fiori il Sole ed il Gallo

Ti han lasciato il tuo cielo per volare più in alto
Ti han lasciato il tuo cielo per volare più in alto

Ti han rubato le uova
gallina piangente
Ti han rubato le uova
le piume il Sole ed il Gallo

Ti han lasciato il tuo becco per ucciderci adesso
Ti han lasciato il tuo becco per ucciderci adesso

Ti han lasciato il tuo cielo per volare più in alto
Ti han lasciato il tuo cielo per volare più in alto

 

 

10. Vedrai vedrai 
(Luigi Tenco, (P) 1967 SonyBmg)

 

 
 

 

 

11. Voronež
(testo tratto dai “Quaderni di Voronež” di Osip Mandel’štam)

Guardavo, allontanandomi, un oriente di conifere..
verso una boa la Kama gonfia d’acqua fuggiva.

E vorrei staccar via la montagna  e il suo fuoco
ma resta si e no il tempo di salar quei boschi.
resta si e no di salar quei boschi.

E all’istante mi vorrei stabilire, comprendimi
E all’istante mi vorrei stabilire, comprendimi
negli Urali eterni, popolosi di gente;
negli Urali eterni, popolosi di gente;

..e vorrei

e vorrei, di questa liscia    superficie dissennata,
esser custode,
sentinella in un pastrano a lunghe falde..
sentinella in un pastrano a lunghe falde..

..e vorrei
mi vorrei stabilire, comprendimi
mi vorrei stabilire, comprendimi
negli Urali eterni, popolosi di gente
e vorrei  comprendimi
sentinella in un pastrano a lunghe falde..
sentinella in un pastrano a lunghe falde..

e vorrei, di questa liscia superficie dissennata
esser custode.. comprendimi
sentinella in un pastrano a lunghe falde..
.. e vorrei.. comprendimi

 

 

  12. Distanza amorosa  (testo Antonio Porta)    
 

 

1.
Non sarò io mai                                                 
a colmare la distanza                                                  
e il mio pensiero è colmarla                              
attraversare la stanza                                         
baciarla.                                                               

2.
Dove c’è un buco nero
l’oblò di una talpa
io vivo di luce riflessa
     se doni te stessa
io c’ero.

3.
Mi chiedi: rinuncia all’orgasmo
approvo senza sarcasmo
distante dal cieco furore sovrano
i miei piedi ai tuoi piedi
congiungo.

4.
Dalle caviglie alla nuca un confine
un altro dall’alluce alla bocca
il principio, la fame, la buca
lo sguardo nel centro
si blocca.

5.
Se tocchi il mio sesso per caso
lo sfiori come un naso
un cavallo mansueto, inquieto, imbizzarrito
vai subito distante   …incitante.

 

6.
Decido di arrivarti da sotto
come il tubo dell’acquedotto
il rubinetto chiuso, silenzioso acceso
pronto a dissetarti disteso
già preso.

7.
C’è solo più un gesto lontano
non muovo neppure la mano
m’invade, straripa, mi asseta,
tu dormi su un colle vicino
io ardo cespuglio.

8.
“E’ la fiamma che brucia e non consuma”
che tace e si accende in parola
sui bordi del corpo un dito discende gelato
il brivido interno l’esterno
s’increspa.

9.
Va bene se penso lontano
se il buco è la morte
è vano per giorni il respiro
è la sorte sospesa
l’attesa.

10.
Se chiami più forte reclami
il corpo ritorna con forza
si stacca, mi scioglie la scorza
in bocca c’è il miele
rimani.

(11-14  agosto  1986)